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25 dicembre 2011 7 25 /12 /dicembre /2011 00:00

Sandro Penna è stato un poeta appartenente,come Umberto Saba, a quella corrente artistica del Novecento che si opponeva all'Ermetismo:infatti tutta la sua poesia è caratterizzata da grande chiarezza, spiccata musicalità e frequente uso dell'enjambement.

La vita di Sandro Penna fu molto lineare e assai povera di avvenimenti esterni, egli visse quasi sempre a Roma e collaborò con molti giornali e riviste, come "Letteratura", "Il Frontespizio" e "Corrente".

Il poeta ebbe come amici altri letterati importanti quali Umberto Saba e Pier Paolo Pasolini, che spesso recensirono positivamente le sue opere.

Il primo grande ammiratore delle poesie di Penna fu Umberto Saba, che nel suo "Canzoniere" ricorda come il poeta gli avesse inviato alcune sue liriche firmate con il nome d'arte di Bruno Antonioni.

In effetti Saba è forse l'unico modello poetico che si può individuare con certezza nell'analisi delle poesie di Sandro Penna, anche se è veramente difficile comprendere fino a che punto Umberto Saba abbia influenzato Penna e se non sia per caso vero anche l'inverso; una differenza importante rispetto a Saba consiste nel fatto che le poesie di Penna non hanno un'evoluzione maracata nel tempo, ma al contrario hanno una struttura e uno stile che si mantiene uguale a se stesso fino alla fine con pochissime variazioni.

Se si dovesse paragonare la poesia di Penna ad una parabola, essa verrebbe rappresentata quasi da una linea retta, con pochissime oscillazioni:non a caso il critico letterario Mengaldo ha definito Penna un poeta "integralmente fuori dalla storia", prorpio perchè i temi e le immagini della sua lirica rimangono all'incirca gli stessi, senza per questo generare noia.

Uno dei temi particolarmente presenti nella poesia di Penna è quello dell'amore omosessuale, trattato con grande discrezione e tenerezza: ciò avvicina l'esperienza letteraria di Penna a quella più conosciuta di Pier Paolo Pasolini quando descrive la realtà dei "ragazzi di vita" delle borgate romane.

 Ecco un esempio della poesia di Sandro Penna

 

                                                                                                      Interno

 

Dal portiere non c'era nessuno.

C'era la luce sui poveri letti

disfatti. E sopra un tavolaccio

dormiva un ragazzaccio

bellissimo.

            Uscì dalle sue braccia

annuvolate, esitando, un gattino.

 

 

 In questa lirica si può notare cone tutto il discorso poetico sia costruito sulla descrizione di un interno visto come squallido e misero ( "la luce sui poveri letti disfatti"), che dà un'impressione di abbandono;tuttavia la luminosa e gioiosa (per il poeta) apparizione del ragazzo rende tale luogo allegro.

La presenza degli enjambement è molto fitta, infatti si trovano tra il verso 2 e il 3 ("letti disfatti"), tra il 4° e il 5° ("ragazzaccio bellissimo") e negli ultimi versi ("braccia annuvolate"), questo per creare nel lettore una senszione di attesa che lo spinge a gustare la poesia.

Da segnalare anche la presenza della rima baciata, un element fortemente controcorrente in un'epoca come il primo Novecento, quando la moda del verso libero (senza rime nè schemi metrici) era diventata un imperativo per poeti come Montale e Ungaretti.

 

 

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  • : In questo blog verrà presentata un'antologia delle poesie più significative della letteratura italiana e straniera, con notizie sulla vita degli autori e sulla loro concezione poetica ed esistenziale.
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